Oggi ho raccolto delle bellissime foglie di Salvia selvatica ( Salvia pratensis) che cucinerò a mezzogiorno per i miei bambini (il martedì ed il venerdì non pranzano alla mensa scolastica, per fortuna! Non mi dilungo su ciò che penso a proposito della qualità e delle combinazioni alimentari del cibo servito.)
La Salvia pratensis è una pianta perenne alta dai 30 ai 50 centimetri che fiorisce da maggio ad agosto ( qui da noi sta già fiorendo). Come potete vedere dalle foto le foglie sono basali, cioé crescono sempre alla base della pianta, e riunite in rosetta. Cresce nei luoghi asciutti e soleggiati: margini stradali, scarpate, prati erbosi fino a 1600 metri di altezza. Le proprietà curative sono simili a quelle della Salvia officinalis ma molto più blande. Il momento migliore per raccogliere le foglie é prima della fioritura, quando sono ancora piccole e tenere, tuttavia io raccolgo anche le foglie grandi della pianta completamente sviluppata e sono comunque molto buone. Gli usi in cucina sono molteplici, può essere usata in sostituzione o assieme alle erbe verdi (spinaci, bietole, coste) per frittate, torte verdi, ravioli, muffin salati, risotti. Io oggi, per pranzo, preparerò la frittata vegan con cipolloti e Salvia pratensis.
FRITTATA VEGAN
250 gr di farina di ceci
acqua
2 cipollotti piccoli
un mazzetto di salvia pratensis
sale qb
olio evo
Prepare con la farina di ceci e l' acqua una pastella che, per consistenza, ricordi le uova sbattute e lasciare riposare almeno un' ora.
Nel frattempo lavare le foglie di salvia, affettarle e stufarle in una padella antiaderente con olio, un po' di acqua e sale.
Affettate finemente i cipollotti ed uniteli alla pastella di ceci, aggiungete 2 cucchiai di olio, sale a picere e versate sulla salvia. Cuocere da una parte e, quando sarà abbastanza rappresa, girate dall' altro lato aiutandovi con un piatto o un coperchio. Completate la cottura. Potete anche aggiungere la salvia stufata alla pastella e friggere a cucchiaiate in olio bollente per ottenere dei piccoli 'pakora' (frittelline indiane), in questo caso aggiungete alla pastella anche una punta di cucchiaino di bicarbonato. Adagiate i pakora bollenti su carta da cucina e spolverateli di sale.