venerdì 24 maggio 2013

MA L' ORTO VUOLE DAVVERO 'L' UOMO MORTO'?

Ciao, ogni tanto ritorno! Oggi in particolare sono tornata per parlare di un argomento che mi sta a cuore e sul quale riflettevo stamattina mentre mi aggiravo nel semenzaio a controllare i progressi delle mie piantine. Il titolo del post me lo ha suggerito una simpatica canzoncina che mi frulla in testa da qualche giorno e che ci illustra in modo simpatico i benefici di COLTIVARSI L' ORTO!
L' antica frase 'L' orto vuole l' uomo morto' ci rimanda ad immagini nelle quali si vedono uomini e donne chini sotto il sole a zappare la terra la quale (ingrata!!) ripaga con miseri raccolti a costo di grandi fatiche.
Beh, non è proprio così, se ci avviciniamo all' agricoltura in modo pulito e consapevole provando ad autoprodurci un po' di verdura ci si aprirà un piccolo universo capace di risevare piacevoli sorprese e grandi benefici salutistici, psicologici ed economici.
Non è necessario vivere in campagna o possedere un pezzo di terra per godere del piacere di un orto domestico, basta un balcone sul quale piantare, oltre ai gerani, anche pomodori, insalate, fragole zucche e zucchine. Scoprirete in poco tempo quanto sia bello ed appagante, soprattutto per i bambini, veder germogliare le piante e maturare i frutti (anche i pargoli più restii al consumo della verdura saranno contenti di mangiare quello che hanno prodotto dimenticando tutte le lagne!).
Se poi avete una villetta sappiate che avere un giardino di frutta e verdura è la nuova tendenza, ci sono architetti del paesaggio che creano stupendi orti-giardini dall' aspetto estetico stupefacente.
Sempre nelle città sono sempre più numerose le esperienze degli 'orti comunitari' gestiti dai cittadini, questa pratica ha avuto l' effetto di strappare vaste aree incolte delle periferie cittadine al degrado e all' incuria trasformandole in 'oasi di pace' all' interno della società nelle quali coltivare, oltre ai prodotti della terra, anche i rapporti umani; scopriamo così anche la funzione sociale dell' orto visto  come centro di aggregazione e collaborazione.
Si coltivano gli orti anche in carcere e nelle comunità psichiatriche, in queste realtà entra in funzione l' aspetto curativo dell' agricoltura che si è rivelata efficace per la riduzione dei conflitti e del disagio.
E poi....e poi ci sono quelli come noi che hanno scelto di vivere in campgna e che possono affermare che, sicuramente a coltivare l' orto si fà fatica, ma la soddisfazione ripaga!
Chiudono queste mie riflessioni con le parole di Roger Doiron: "....il cibo è una forma di energia, é ciò che ci alimenta ed é allo stesso tempo una forma di potere. Quando incoraggiamo la gente a produrre il proprio cibo la incoraggiamo a prendere il potere nelle proprie mani: potere sulla dieta, potere sulla slute e un po' di potere sul portafogli. E' quindi un atto sovversivo perchè incoraggia a sottrarre il potere a qualcuno che lo detiene".
Pensate ancora che fare l' orto porti solo alla tomba?
Vi lascio con alcune immagini di vita che sboccia rubate nel semenzaio.












Germogli di Basilico














                     Giovani piantine di Pomodoro 'Cuore di bue'


















Primi fiori di Fragola